domenica 7 dicembre 2014

Biscotti alle mandorle.

Le mandorle sono buonissime! Riconosciuto con questo nome un prodotto agroalimentare tradizionale della Sicilia (P.a.t.), versatile in cucina, soprattutto in quella siciliana e pugliese, la si trova nei primi piatti con il pesto alla siciliana e vari tipi di cous cous,  per passare poi nei dolci dalle torte ai biscotti.

È proprio nei biscotti che finisce la farina di mandorle per creare dei dolcetti adatti ad essere presentati sulla tavola di Natale o nei sacchettini trasparenti da regalare a parenti e amici. 

Ecco la ricetta:
-150 gr. di farina 00
-  80 gr. di farina di mandorle
-  80 gr. di zucchero 
- 100 gr. di burro a temperatura ambiente
-     1 uovo intero e 1 tuorlo. Poco sale.

Disporre le due farine a fontana, unire lo zucchero, il burro , le uova e un pizzico di sale. Impastare velocemente tutti gli ingredienti e creare una palla liscia e compatta che avvolgiamo in carta forno. 
Far riposare l'impatto per un'ora in frigorifero.Poi, aiutandosi con un mattarello, spianare l'impasto e ricavare i biscotti con delle formine a piacere.
Disporre i biscotti sulla placca del forno, precedentemente riscaldato a 190 gradi e cuocere per 15 minuti fino a che il colore risulti dorato. 
Sfornare, lasciare raffreddare e finalmente gustare!
I biscotti si conservano per una decina di giorni nelle scatole di latta ben chiuse.

 Buon appetito.

sabato 15 novembre 2014

Amore di cucina: pasta con gli sgombri.


Ricetta per quando si ha poco tempo e occorre portare sulla nostra tavola un piatto unico e, se vogliamo, anche un poco scenografico per merito dei colori degli ingredienti.

La base è costituita dallo sgombro, pesce azzurro  per eccellenza, con la sua carne sostanziosa dal gusto deciso, ricca di omega 3.

Ho scelto dei filetti, comprati al mercato con un ottimo rapporto qualità prezzo. 

Ecco la ricetta per quattro persone:

-    8 filetti di sgombro
-   1 piccola cipolla di Tropea
-   2 zucchine
-  15 pomodorini a ciliegina
- 320 gr. di pasta (ho usato eliche della Agnesi)
        Sale, pepe q.b.
        Olio extra vergine di oliva, poca farina, poco prezzemolo tritato.

In un soffritto di cipolla aggiungere le zucchine tagliate a piccoli cubetti, i pomodorini tagliati a metà e lasciate cuocere per 5 minuti circa. Le zucchine non devono perdere la loro consistenza.

Aggiungere i filetti di sgombro leggermente infarinati, salare e pepare. Cuocere nella padella coperta per minuti circa senza mai toccare il pesce con la forchetta.
Cuocere la pasta in acqua salata. Dopo minuti scolarla e conditela con un filo di olio.
Ponetela quindi sopra un piatto piatto da portata e conditela con gli sgombri spolverizzati con il prezzemolo tritato e le verdure.

Buon appetito!



lunedì 10 novembre 2014

Il giardino della valle a Cernobbio

La pazienza e l'amore sono elementi essenziali per il compimento dei miracoli. Ed è proprio un miracolo quello compiuto negli anni  80 dalla signora Ida Frati, chiamata affettuosamente nonna Pupa, che in località Cernobbio, sul lago di Como, ha bonificato una discarica abusiva.

La discarica era lì, dietro il muro di cinta di villa d'Este, lungo il torrente Garrovo che scende dal monte Bisbino per gettarsi allegramente nel lago. 

Il posto era proprio squallido, uno squallore al quale i cernobbiesi e i soliti passanti erano ormai tristemente abituati. La signora, con l'aiuto di amiche fidate e armata di tanta passione botanica, ha creato qui un giardino, che degrada dolcemente, con ben 145 specie di piante diverse, che, sistemate con cura e armonia, dipingono un luogo riposante e rilassante: il giardino della valle.
Ci sono andata qualche giorno fa e, oltrepassato il cancelletto di legno in via Monte Santo 5, ho iniziato il percorso tra le piante, sul sentierino curato, sedendomi ogni tanto sulle panchine stupita di come quel luogo possa essere così magico.

Ogni pianta è catalogata, una vera e propria lezione di botanica!
Lungo il percorso si trovano anche sculture in legno raffiguranti animali, come il riccio, oppure la testa di un serpentello il cui corpo funge simpaticamente da corrimano ad una scaletta. 

Luogo adatto quindi ad una breve passeggiata anche con i bambini che, aiutati dalle spiegazioni degli adulti, possono cominciare a capire quanto si possa fare sul proprio territorio per renderlo piacevole e armonioso.
Per garantire la manutenzione, la conservazione e il miglioramento di questo piccolo parco nasce l'associazione giardino della valle, che attraverso l'organizzazione di eventi assicura la vitalità del grande lavoro compiuto dalla signora Frati.

Per tutte le informazioni vi rimando al sito il giardinodellavalle.it

Le fotografie qui pubblicate non rendono la bellezza di questo posto che consiglio vivamente di visitare.

martedì 7 ottobre 2014

Orticolario 2014


Colorato, profumato e spettacolare, questi solo tre aggettivi per definire Orticolario 2014, evento concluso domenica 5 ottobre, organizzato da S.O.G.E.O.  con il patrocinio della Camera di Commercio di Como e promosso dalla Società Ortofloricola Comense e dal Distretto Florovivaistico Alto Lombardo. 

Ci sono andata sabato mattina alle nove, quando il pubblico più numeroso non era ancora arrivato. Così mi sono goduta tutta la meraviglia di questo evento sul palcoscenico suggestivo di Villa Erba, che per l'occasione si è vestita di fiori, piante rare e frutti antichi.
Ho camminato tanto e senza accorgermi, perché passavo da un giardino labirinto, Biolabyrinthus, ideato da Corinne Julhiet Détroyat e Claude Pasquer, uniti nella passione di progettare giardini nel rispetto dell'ecosistema con sculture e istallazioni fuse con la classicità del giardino stesso, 


a una mostra mercato di rose antiche e profumatissime.

Le  composizione floreali allestite all'interno dei vari padiglioni mi hanno stupito ancora di più con gli accostamenti insoliti e d'effetto. 
Il fiore protagonista di questa edizione è stato Aster, anche conosciuto come Settembrino, in tutte le varianti e sfumature dal rosa all'indaco e al violetto, perfetto nell'accostamento con tutti i colori, che conclude poco prima dell'arrivo del Crisantemo, le fioriture di fine estate.
Il Ciclamino ha regalato macchie di colori da quadri di Impressionisti, belli e utili quelli della Comunità di San Patrignano. 
I fiori e le piante possono essere definiti i " gioielli della natura", non è mancato quindi anche uno spazio dedicato a gioielli di creazione artigianale. "Riflessi" crea gioielli bellissimi: ho ammirato questi bracciali nei vari colori e li ho trovato veramente splendidi.
Un evento quindi di grande successo e di grande pubblico, confermato da parte mia anche per l'edizione del prossimo anno.

domenica 21 settembre 2014

# Marniflowermarket

L'ashtag Marniflowermarket è il biglietto da visita che la casa di moda Marni, guidata da Consuelo Castiglioni, utilizza per la promozione delle sue sfilate  per la collezione  primavera estate 2015.
Lo sfondo reale di questo coloratissimo biglietto da visita è stata niente poco di meno che la Rotonda della Besana che, a Milano, durante la fashion week, ha aperto al pubblico i suoi cancelli, svelando un coloratissimo e particolarissimo mercato di fiori e oggetti di design, creati in edizione limitata per l'evento. 
Parte del ricavato della vendita di fiori e oggetti sarà devoluto all'associazione Vimala per il mantenimento di una struttura in India che si occupa di bimbi disabili.

Ed i bimbi, durante questa bella giornata di settembre, hanno avuto una grande occasione di esprimere la loro creatività,con laboratori liberi organizzati da Muba il museo dei bambini di Milano.

E il bambino che c'è in noi rimane sempre in agguato, nell'anima, pronto ad uscire quando trova un'occasione giusta, come questa. 

Mi sono  divertita molto a fotografare le piccole opere potendo apprezzare la freschezza e la semplicità  che le scelte dei più piccoli sanno trasferire ovunque.
Il Marniflowermarket non si ferma a  Milano, seguirà la casa di moda in tutte le tappe delle sfilate in giro per il mondo portando colore, freschezza e altruismo.



mercoledì 10 settembre 2014

Peperoncini Baci di Satana in conserva.





La fine dell'estate è il tempo migliore per rinchiudere i colori e i profumi  della bella stagione per poi liberarli sulle nostre tavole, in occasione di pranzi o cene della stagione autunnale.

I Baci di Satana li ho raccolti nel mio orto, dunque il prodotto è, senza alcun dubbio, a chilometro zero. Messe a dimora in tarda primavera, le piantine hanno avuto uno sviluppo veloce e ben presto mi hanno regalato una raccolta copiosa  di frutti tondi e sodi.

Allora ho proceduto in questo modo: ho lavato i peperoncini,tagliato il gambo, aperto il lato superiore, e aiutata da un cucchiaio, ho svuotato il frutto dai semi.

Poi ho fatto bollire 300 cl. di acqua e 300 cl. di aceto di vino bianco con un 10 gr. di sale, un
pizzico di zucchero, una  foglia di alloro e qualche granello di pepe bianco per 4 minuti.

Ho scolato tutto e ho messo ad asciugare per 5 ore su di un canovaccio di spugna. 

Il segreto della riuscita di questa conserva sta nel far evaporare tutto il liquido di cottura dei peperoni, 
affinché non crei della muffa sul frutto stesso

A questo punto bisogna riempire il peperone con una mousse di tonno, capperi e  passati
nel frullatore, posizionare il frutto ripieno in vasi sterilizzati e riempire questi ultimi di olio di oliva.

Ho usato quello fruttato dell'Olio Carli che ho acquistato presso lo spaccio di questa azienda modello, visitata durante le mie ultime vacanze in Liguria, in località Oneglia Imperia.
Qui, per essere diventata una nuova cliente, sono stata omaggiata di una utilissima agenda ricca di ricette e consigli alimentari ai quali potrò attingere per realizzare piatti semplici tipici della cucina italiana con attenzione particolare a quella ligure.
                                     
Pronto quindi il mio vasetto per essere gustato o regalato! Buon appetito!

domenica 6 luglio 2014

Benessere in cucina: la tahina

Non posso dire di stare veramente bene se anch'io non contribuisco, con la mia idea di prevenzione alternativa, a documentarmi su come aiutare il corpo a mantenersi sano in modo naturale.

Le ossa, con il trascorrere del tempo,perdono un poco della loro densità causando fragilità con conseguente predisposizione alle fratture. 

Il calcio è quindi un ausilio speciale per le nostre ossa. Contenuto in buona percentuale nel latte e derivati, risulta però poco assimilabile assunto in queste forme. 

La medicina naturale ci viene in aiuto indicando nei semi di sesamo la presenza di un'elevata quantità di questo minerale. E non solo. Ricchi di vitamina B e di acidi grassi polinsaturi, contrastano egregiamente l'invecchiamento e la formazione di colesterolo.


E, agganciandoci al titolo di questo post, veniamo alla nostra ricetta. La tahina o tahin è una pasta di sesamo usata nella cucina orientale e nordafricana per accompagnare e condire diverse preparazioni.

Mettendoci del mio, ho arricchito la ricetta originale aggiungendo del miele. La mia tahina, dunque, è una versione dolce, adatta alla prima colazione o a uno spuntino pomeridiano. 

Si prepara con:

- 300 gr. di semi di sesamo bianco.Ho utilizzato quelli della Ecor (azienda veneta di prodotti biologici e biodinamici) date un'occhiata qui www.ecor.it
- 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva (oppure la stessa quantità di olio di sesamo, in questo caso la tahina assume un sapore più deciso).
- 4 cucchiai di miele di acacia (mi hanno regalato quello biologico prodotto dalla Ferrarelle, ho usato quello)


Tostare leggermente i semi di sesamo in una pentola antiaderente in modo che non si scuriscano (diventano tossici), bastano quindi 4 minuti circa a fuoco basso.


Lasciare raffreddare, quindi macinarli finemente con un frullatore aggiungendo l'olio e il miele creando quindi una pasta abbastanza morbida (regolatevi con la quantità di miele e di olio) che metterete in vasetti di vetro chiusi conservandoli poi nel frigorifero. 


La tahina è ottima spalmata su fette di pane tostato per colazione oppure per merenda. Doppia la ragione quindi per gustarla: fa felice il palato e fa bene alla salute! 

venerdì 27 giugno 2014

Vacanze in Liguria: Albisola

Albisola è per me un posto particolare.È il ricordo delle vacanze estive della mia adolescenza, quando la zia Rosina portava me, mio fratello e mia cugina a trascorrere il mese di agosto al mare.Qui poco è cambiato da allora e mi sembra, facendo un giro nei carruggi, di rivedere la zia comparire, carica di borse e di tanta buona intenzione di farci contenti. 

Albisola ha una doppia versione: quella Marina e quella Superiore, due comuni divisi nettamente dal torrente Sansobbia che finisce poi nel mare.

Situata nella riviera di Ponente a un passo da Savona, è da sempre conosciuta come patria della lavorazione artistica della ceramica. Bella e gradevolissima da percorrere è la sua passeggiata degli Artisti che parte dalla foce del torrente in direzione Savona. 

Qui i ceramisti e artisti del luogo hanno dato il proprio contributo per colorare la passeggiata con la loro
creatività.
Tante quindi le botteghe artigiane di lavorazione e decorazione della ceramica.
Io ne ho visitato una,la T2L,parlando con la titolare che mi ha illustrato il lavoro lungo, di pazienza, che porta a dei risultati in cui può essere apprezzata l'unicità del singolo pezzo.
Queste mani sapienti danno vita a piatti, caraffe, animali, bocce e persino a corone del Rosario che richiedono una lavorazione complessa.

Poi finalmente rivedo il mare, nei miei ricordi accompagnato da un aria profumata di sale mischiato agli aromi delle erbe dell'entroterra che entrano nella cucina tipica, come la borragine nei tipici ravioli.
Ho fatto un giro per i carruggi Albisola Superiore e mi sono trovata a gustare un vero street food made in Liguria presso la Câ dü fritû dove, comodamente seduta a un tavolino nella piccola viuzza,accompagnata da un passaggio continuo di gatti (fanno fortemente parte della popolazione locale!) ho gustato dei piatti squisiti.

Qui conviene farci una sosta se si vogliono assaggiare le sarde fritte, accompagnate da verdure pastellate e frittelle di baccalà. Il tutto accompagnato da un vinello bianco fresco e leggero.
Una passeggiata poi in direzione Celle dove è stata utilizzata la vecchia galleria del treno come passaggio chiuso e illuminato prima di arrivare ad ammirare il mare che frange le sue onde sugli scogli sottostanti.

Pochi giorni, passati qui, ma sufficienti a farmi stare bene e provare ancora un pizzico di nostalgia.

sabato 14 giugno 2014

Amore di cucina: sapori d'oriente, il pane naan.

Il pane naan è usato sulle tavole indiane e accompagna tutte le pietanze dai sapori speziati tipici della cucina tradizionale.

Proviamo a farlo. 

Gli ingredienti sono pochi, semplici e la lavorazione veloce.

- gr. 200 Farina integrale
- gr. 200 Farina O
- gr. 100 yogurt greco 
- gr.   12 lievito di birra fresco. 
- poco sale
- acqua  q. b.
Nella ricetta originale si usa solitamente il lievito madre, nella mia ricetta ho utilizzato quello di birra. 

Sciogliere il lievito di birra e il sale in acqua tiepida e aggiungerlo alle farine mescolate, unire poi lo yogurt greco formando un panetto che lasceremo lievitare per circa un'ora e mezzo in una bacinella infarinata e coperta da un canovaccio.
Prendere quindi il panetto e suddividerlo in tanti bocconcini e utilizzando il mattarello(o meglio ancora le mani: gli indiani usano tanto!)tirare la pasta affinché prenda la forma di una piccola piadina.

A questo punto scaldare molto bene il fondo di una padella per piadine e cuocere il pane da entrambi i lati fino a che comincia a gonfiarsi leggermente.

In India questo pane è cotto nel forno tandoori,i tipico forno d'argilla a forma di campana rovesciata.

Ottimo per accompagnare il pollo al curry! Buon appetito.

giovedì 29 maggio 2014

RACCOLTA DI PRIMAVERA

Il profumo dei campi da sfalcio, nel mese di maggio, riempie l'aria di freschezza. La stessa freschezza e chiarezza con la quale la dottoressa Federica Gironi, domenica 25 maggio, ha tenuto un corso di fitoalimurgia nei campi di Pedenosso organizzato dal "Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio"

La fitoalimurgia, parola complicata per chi non mastica la materia!, non è altro che l'alimentazione con le erbe in periodi di urgenza.Un argomento che ben conoscevano i nostri nonni, quando andare a fare la spesa in certi periodi poteva essere gravoso.

Ora questo problema sembra superato (forse non tanto!) e la conoscenza di erbe selvatiche rientra oggi in un contesto più di cucina alternativa e di moda.

Armata di forbici e sacchettini ho conosciuto e raccolto quelle che per me erano erbe che facevano parte del " verde" del prato.Assenzio, tarassaco, verzena o panace, achillea, spinaci selvatici e erba salvia selvatica ben assemblati diventano i protagonisti indiscussi di una cena che più naturale non si può!
Utilizzando il fiore giallo del tarassaco, passato in pastella, l'antipasto è servito, accompagnato da una torta salata a base di foglie di spinacini selvatici,tarassaco e salvia.
La " verzena" o panace addolcisce una minestra di riso regalando a chi la gusta un pieno di salute!L'ortica  ( qui ci vogliono un bel paio di guanti!) raccolta nelle sue foglioline più tenere, è ingrediente perfetto per un risottino all'onda.
Domenica primo giugno si replica l'uscita, questa volta  presso il centro del Fondo di Valdidentro.
Esperienza da vivere sicuramente, per la quale si esce arricchiti di conoscenze nuove, particolari e utili anche al portafoglio!
 

martedì 13 maggio 2014

#qvclikesmom

Grazie a Qvc  e a Raffaella (mia figlia), ho ricevuto per la festa della mamma un pacco dono. In questo pacco un riassunto di quello che fa sicuramente piacere a una mamma in quanto donna , attenta alla cura della sua casa e della sua persona.
Una candela profumata alla rosa, una crema per la cura del viso e pinzette per le sopracciglia in un formato elegante da borsetta.

Tutti prodotti che possono essere acquistati su Qvc, canale interamente dedicato allo shopping.
Su Digitale terrestre(canale 32) e Sky (canale 475) vengono presentati 24 ore su 24 centinaia di brand italiani e internazionali con prodotti innovativi.

Fondata nel 1986 da Joseph Segel, Qvc è il più grande canale di shopping del mondo e trova la sua sede italiana a Brugherio dal 2010. 

Sul sito www.qvc.it si trovano tutte le informazioni , compresa la possibilità di lavorare in un gruppo  innovativo, internazionale e sicuramente giovane e stimolante. 

Grazie quindi a Qvc e a Raffaella Amoroso per la inaspettata sorpresa.
 

lunedì 17 febbraio 2014

Borghi d'Italia: Poppi



A Poppi, borgo medioevale in provincia di Arezzo, ci sono finita per caso. Un'amica compagna di un viaggio in Toscana,durante il ritorno direzione Como, propone di visitarlo.
Situato nel cuore del Casentino, ci appare all'ora di mezzogiorno, silenzioso e quasi disabitato. Nelle strade pochi turisti e pochi locali che attraversano le loro strade con familiarità, andando, magari, a pranzo dall'amico che abita dieci metri più avanti.Ma, ci dicono qui, tra un paio di settimane, all'arrivo della primavera, tutto cambia.

È conosciuto come uno dei borghi più belli d'Italia a ben ragione.La strada centrale del piccolo paesino, delimitata su entrambi i lati da porticati ,ci porta davanti alla maestosità del Castello dei conti Guidi.Qui nel mese di agosto si svolge un'importante manifestazione dedicata ai vini.
Ancor più casualmente sono entrata in uno dei pochi ristoranti aperti in questo giorno di febbraio.Lì si è aperto un piccolo mondo fatto di passione per la cucina e per i piatti prettamente toscani.

Al "Piccolo Ristoro" l'ambiente piccolo e familiare ti fa sentire subito bene e la curiosità di conoscere il menù del giorno viene subito soddisfatta dai titolari che ci invitano all'assaggio delle loro specialità.


Quindi  sulla nostra tavola arrivano fumanti primi piatti molto gustosi come la classica pappa al pomodoro, ribollita, zuppa di cipolle, tagliatelle con funghi prugnoli, risottino al chianti e alla zucca e gorgonzola.

Il piatto dei caci è addolcito da marmellate e composte confezionate artigianalmente. Ottima quella di melone e di cipolle.
Il dolce trionfa con una torta  al cioccolato fondente dal cuore morbido.Delizioso anche il lattaiolo(crema al forno di latte e uova).Condisce il tutto un buon caffè e lliquorini prodotti dalla casa.

Consiglio vivamente una capatina lì quando si è da quelle parti. Alla prossima.

domenica 12 gennaio 2014

Fiori d'inverno: Helleborus Niger

In un inverno che assomiglia più a una primavera sbocciano con tanta forza i fiori di una pianta davvero particolare per la sua bellezza e conformità al clima e all'ambiente: Helleborus Niger.
Per forma biologica è geofita rizomatosa, ossia porta le sue gemme in posizione sotterranea.

È una pianta perenne. Mi è stata regalata anni fa, l'ho piantata in giardino, sotto un melo, perché nella stagione calda ha bisogno di essere protetta dai raggi del sole altrimenti secca e muore. Si adatta benissimo al nostro clima e ogni anno aumenta di volume e la sua fioritura è sempre più abbondante.

I fiori, dapprima bianchi, diventano rosa quando giungono a completa maturazione, donando al nostro giardino macchie di colore che conferiscono eleganza e delicatezza.

È necessaria una particolare attenzione nel maneggiarla in quanto la pianta è tossica e velenosa.

Un fiore bello che dona un preludio di primavera nel freddo inverno.

Si possono trovare nei vivai specializzati, come il vivaio Noaro di Camporosso Imperia che effettua vendite per corrispondenza.